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Entriamo nella Divina Volontà, prendiamo tutti gli atti di Maria Santissima, ogni suo atto di vita, baciamo il Fiat in ogni passo, opera, parola, pensiero;  i suoi atti di preghiera infuocata, i suoi giri nelle opere di Dio, gli atti con cui ha fatto e rifatto gli atti di tutte le creature, tutti gli atti che Ella ha fatto per impetrare, prima il Redentore, e poi il Regno della Divina Volontà, i palpiti del suo Cuore Immacolato, ogni suo respiro, ogni suo circolo del Sangue, ogni sua lacrima, ogni suo atto doloroso. Ciascun suo atto di vita è stato fatto nella Divina Volontà, dunque è perfetto, immenso e racchiude tutti i beni possibili ed immaginabili: ci uniamo ad essi per ridarli alla Maestà Suprema e rinnovarLe la piena gloria e con essi vogliamo impetrare ed affrettare il Regno della Divina Volontà: Regno che porterà il suo nome e che si chiamerà il Regno della Imperatrice Celeste.

Maria madre della Chiesa ci guidi in questo cammino del terzo Fiat.

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*Lunedì 20 maggio Beata Vergine Maria Madre della Chiesa*

Stavano presso la croce di Gesù sua madre, la sorella di sua madre, Maria madre di Clèopa e Maria di Màgdala.
Gesù allora, vedendo la madre e accanto a lei il discepolo che egli amava, disse alla madre: *«Donna, ecco tuo figlio!»*.
Poi disse al discepolo: *«Ecco tua madre!»*. E da quell’ora il discepolo l’accolse con sé.

Gv 19, 25-27

*Meditazione*

Dalla 21ª Ora della Passione

“Donna, ecco il tuo figlio”; ed a Giovanni: “Ecco la Madre tua”

Mio Gesù, Crocifisso straziato, le tue pene aumentano sempre di più. Ah, su questa croce Tu sei il vero Re dei dolori! Fra tante pene, nessun’anima Ti sfugge, anzi dai a ciascuna la tua propria vita. Ma il tuo amore si vede contrastato dalle creature, disprezzato, non curato, e, non potendo sfogare, si fa più intenso, Ti dà torture indicibili. In queste torture va investigando che altro può dare all’uomo per vincerlo, e Ti fa dire:

“Vedi, o anima, quanto ti ho amato! Se non vuoi aver pietà di te stessa, abbi pietà almeno del mio amore!”.

Intanto, vedendo che non hai più che dargli, avendogli dato tutto, *volgi il tuo languido sguardo alla tua Mamma*.

Anch’Essa è più che morente per le tue pene, ed è tanto l’amore che la tortura, che la rende crocifissa al par di Te. *Madre e Figlio vi intendete*, *e Tu sospiri con soddisfazione e Ti conforti nel vedere che puoi dare alla creatura la tua Mamma*.

E, considerando in Giovanni tutto il genere umano, con voce così tenera da intenerire tutti i cuori, dici:
*“Donna, ecco il tuo figlio”*,
ed a Giovanni:
*“Ecco la Madre tua”*

La tua voce scende nel suo Cuore materno, ed unita alle voci del tuo Sangue continua a dire:
*“Madre mia*, *ti affido tutti i miei figli*; tutto l’amore che senti per Me, sentilo per loro. Tutte le tue premure e tenerezze materne siano per i miei figli, Tu Me li salverai tutti”.

*La tua Mamma accetta*. Intanto le pene sono così forti che Ti riducono di nuovo al silenzio.
Intendo, o mio Gesù, riparare le offese che si fanno alla Santissima Vergine, le bestemmie e le ingratitudini di tanti che non vogliono riconoscere i benefizi che Tu hai fatto a tutti, “dandocela per Madre”.

Come possiamo noi ringraziarti di tanto benefizio? Ricorriamo, o Gesù, alla tua stessa fonte e Ti offriamo il tuo Sangue, le tue piaghe, l’amore infinito del tuo Cuore. O Vergine Santissima, quale non è la tua commozione nell’udire la voce del buon Gesù che Ti lascia a noi tutti per Madre.

*Te ne ringraziamo*, *o Vergine benedetta*, e, per ringraziarti come meriti, Ti offriamo gli stessi ringraziamenti del tuo Gesù.

O dolce Mamma, *sii Tu la nostra Madre*, prendi cura di noi e non permettere mai che Ti offendiamo anche menomamente. Tienici sempre stretti a Gesù, con le tue mani legaci tutti, tutti a Lui, in modo da non potergli sfuggire più mai.

“La vergine Maria nel Regno della Divina Volontà”

Figlia cara, che pena straziante il non poter soccorrere in tante pene il mio caro Figlio! Perciò, ogni pena apriva un mare di dolore nel mio trafitto cuore.

Finalmente lo seguii al Calvario, dove in mezzo a pene inaudite e contorcimenti orribili, fu crocifisso ed innalzato in croce; e *solo allora mi fu concesso di starmi ai piedi della croce*, *per ricevere dalle sue labbra morenti il dono di tutti i miei figli ed il diritto e suggello della mia maternità su tutte le creature*.

E poco dopo, fra spasimi inauditi, spirò. Tutta la natura si vestì di lutto e pianse la morte del suo Creatore. Pianse il sole, oscurandosi e ritirandosi inorridito dalla faccia della terra. Pianse la terra con un forte tremito,

LA DECISIONE

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